Quando a metà anni Novanta i primi modelli Helsinki sono entrati in produzione – inizialmente tavoli e accessori per la casa e l’ufficio – il design dell’arredo stava vivendo una fase di riassestamento. Dopo le stravaganze e gli eccessi del postmoderno, cominciava a diffondersi un generale desiderio di sobrietà e semplicità. All’elogio radicale della decorazione, del frammento, dell’effimero, si sostituiva la ricerca di una rinnovata coerenza formale; al manierismo hi-tech, l’esplorazione di una funzionalità solida e discreta.
Per alcuni queste tendenze erano solo un’onda da seguire, un’opzione possibile in un sistema dominato dal proliferare sempre più rapido di proposte e varianti. Per altri, come i fratelli Orsenigo, fondatori di Desalto, si trattava invece di una missione: definire nuovi archetipi ricollegando il design all’essenza del vivere la casa e l’ufficio. Dalla sua nascita, nel 1990, Desalto ha scelto di realizzare i valori di armonia, equilibrio, eleganza e versatilità attraverso concept originali, sviluppati all’intersezione fra cultura del progetto, aggiornamento tecnologico e qualità produttiva. La collezione Helsinki progettata da Caronni + Bonanomi – arricchita di nuovi elementi, complementi e finiture – esprime da oltre vent’anni questa filosofia, ispirando diverse possibili storie per il nuovo millennio.
In una delle Lezioni americane, Italo Calvino proponeva la “leggerezza” come un valore fondamentale per il nuovo millennio. Il suo non era l’elogio della frivolezza o di un’astrazione senza corpo, né una fuga nel sogno, nell’irrazionale che svanisce rapidamente. Per lui la leggerezza era piuttosto un approccio al mondo: un lavoro di “sottrazione di peso”, contro l’opacità e la pesantezza del reale. Calvino parlava di letteratura, ma la sua lezione offre una visione quanto mai adatta per il design contemporaneo, l’indicazione di un principio costruttivo ideale dove la semplificazione, la riduzione ai componenti essenziali, è condotta secondo precisione e razionalità.